Storia dell’arte e dipinti moderni

gigneco-quadri-moderniLe belle arti, soprattutto per quanto riguarda il campo della pittura e dei dipinti moderni, nell’immaginario collettivo vengono solitamente considerate soprattutto per i loro momenti considerati di massimo splendore, ossia per i movimenti artistici e culturali che hanno fatto fiorire numerose tecniche e stili, e che hanno avuto l’onore di vedere operare alcuni fra i più importanti artisti e pittori a livello internazionale.

Non è un caso se, quando pensiamo all’arte, alla scultura ed alla pittura, ci tornano subito alla mente alcuni fra i più grandi capolavori, fra le opere, le sculture ed i quadri più importanti di movimenti come il Romanticismo, il Rinascimento, il Barocco od il Neoclassicismo, ognuno fedele specchio della società, e quindi della filosofia e dei modi di pensare, di determinati periodi.
Molti, quindi, rivolgendo le loro attenzioni all’arte dei secoli passati, trascurano in gran parte le opere ed i dipinti moderni prodotti negli ultimi anni, e nella fattispecie nel corso del secolo scorso. Eppure anche i dipinti moderni hanno scritto alcune importanti pagine della storia dell’arte, apportando numerosi cambiamenti non soltanto al modo di fare arte, ma anche di approcciarsi ad essa.

Non a caso, poco fa, parlavamo di un’arte influenzata dalla società e dalle sue varie ideologie, poiché ogni determinato periodo storico dell’arte è stato soggetto ad un certo modo di pensare. Allo stesso modo, anche l’arte moderna degli ultimi decenni ha subito e vissuto sulla propria pelle tali cambiamenti, dovendosi districare all’interno di un contesto nel quale i maggiori riferimenti visivi non sono più quelli dettati dalla pittura e dai quadri, bensì dai nuovi media e dalle nuove tecnologie, come internet, i film o le fotografie.

Questa sorta di “oppressione” ha così portato gli artisti a sviluppare delle nuove consapevolezze, liberandoli da certi canoni artistici del passato e permettendogli di operare in maniera meno convenzionale, badando più ai concetti che alle forme, e tutto ciò nonostante la mentalità tradizionale sia da sempre ancorata, appunto, alle proprie tradizioni, ed avversa ai cambiamenti.

Arte, pittori e dipinti moderni

Gli artisti di oggi, autori di numerosi quadri e dipinti moderni, hanno quindi sfidato le convenzioni ed i costumi sociali, cercando di creare un moto di cambiamento all’interno dell’arte e della pittura, apportando ad essa nuovi concetti e facendo quindi utilizzi dei colori e delle forme del tutto inediti. Tutto ciò, nel tentativo di far primeggiare le idee alle ristrettezze ed alle restrizioni dovute ad una tradizione artistica legata al passato, che soffocano un processo creativo che invece dovrebbe essere in continuo cambiamento. Tra questi abbiamo Giuseppe Migneco di cui andiamo ad approfondire la vita e le opere.

Giuseppe Migneco, pittore moderno

Nato a Messina il 9 febbraio del 1908, Giuseppe Migneco fu uno tra i più celebri ed importanti artisti e pittori italiani del XX secolo, esponente di spicco del movimento artistico relativo all’Espressionismo.
Fin da giovanissimo, Migneco mostrò di essere dotato di spiccata sensibilità artistica, alla quale seppe unire una incessante passione. Tuttavia, durante i primi anni la sua formazione intraprese un’altra direzione: a Messina conseguì un diploma di maturità classica, mentre nel 1931 si trasferì in quel di Milano, dove frequentò la facoltà di medicina mantenendosi con alcuni lavoretti, realizzando alcuni disegni per la rivista Il Corriere dei piccoli.

Iniziò quindi a realizzare alcuni quadri e dipinti autobiografici, fino a quando, nel 1934, non fece la conoscenza dei celebri pittori italiani Renato Birolli ed Aligi Sassu, oltre che dello scrittore, critico ed appassionato d’arte Raffaele De Grada, tre personaggi che furono estremamente importanti per la sua maturazione artistica, che lo ispirarono fortemente e coi quali strinse dei forti rapporti di stima ed amicizia. Fu assieme ad alcuni di loro che, pochi anni più tardi, diede vita al movimento Corrente, consistente in una rivista culturale diretta da Ernesto Treccani. Entrò quindi in contatto con alcuni celebri artisti e pittori italiani, come Renato Guttuso, Bruno Cassinari e Arnaldo Badodi.

Durante il secondo dopoguerra giunse finalmente per Giuseppe Migneco la consacrazione artistica, non solo a livello nazionale, ma anche all’estero: realizzò numerosi quadri e dipinti, affermandosi come uno dei più importanti pittori italiani della sua generazione e prendendo parte a molte fiere artistiche in diverse città del mondo, come Parigi, Amsterdam, New York e Stoccolma, ottenendo numerosi consensi ed attestati di stima. Nel 1958 prese anche parte, con successo, alla XXIX Biennale di Venezia, ricevendo critiche estremamente positive.

Si spense a Milano il 28 febbraio del 1997, pochi giorni dopo il compimento del suo ottantanovesimo compleanno.