Ci sono diverse tipologie di amianto, fondamentalmente due che hanno importanti differenze da valutare per poter individuare il tipo di protocollo di rimozione e smaltimento amianto Torino da mettere in atto il prima possibile per azzerare il rischio collegato.
L’amianto di tipo friabile
L’amianto di tipo friabile si presenta sotto forma di fibre e polvere. Come fa intuire il nome, non è contenuto in una matrice fissa. Si tratta di una sottile polvere formata da questo minerale che viene ottenuto tramite attività estrattiva. Sono fibre leggerissime che si liberano molto facilmente nell’aria, diventando potenzialmente respirabili dalle persone.
Le fibre spesso vengono mischiate ad altri prodotti come il cemento per ottenere il famoso cemento amianto per ottenere un prodotto con diverse batteristiche impiegabili soprattutto nel campo edilizio.
L’amianto di tipo compatto
Si parla invece di amianto di tipo compatto quando le sottili fibre minerali sono contenute in una matrice. Un esempio molto diffuso di questo tipo è l’eternit, matrice che si trova ancora moltissimi in giro per coperture e simili.
Diverse tipologie, diverso grado di pericolosità
È importante capire che l’Amianto ha differenti grandi di pericolosità che portano quindi a diverse operazioni e protocolli di smaltimento amianto Torino. Nel momento in cui si ritrova dell’amianto di tipo friabile, il rischio è enorme perché è molto facile che si liberino nell’aria le sottili fibre cancerogene. È molto più facile che vengano respirate le fibre cancerogene che provocherebbero patologie tumorali e letali nella popolazione. Chi dovesse ritrovare amianto friabile, si deve allontani immediatamente
Sebbene sia meno pericoloso il secondo tipo di amianto compatto, non vuol dire che il rischio sia pari a zero. Chi dovesse ritrovare parti di questo tipo come l’eternit, deve comunque rivolgersi a degli esperti nel campo di bonifica e smaltimento amianto Torino.
Durante la fase di sopralluogo e valutazione, i prodotti sospetti vengono analizzati per poter definire quali protocolli mettere in atto. Per esempio, si valutano caratteristiche come il tipo ma anche le caratteristiche, le condizioni di conservazione, l’estensione, la possibilità di comodo accesso.