Quando si parla di psicologia del lavoro si fa riferimento allo studio dei comportamenti delle persone sul posto di lavoro. Nota anche come psicologia delle organizzazioni, tale disciplina prende in esame – tra l’altro – lo svolgimento delle attività professionali da parte degli individui e il modo in cui esso interferisce o influenza le loro interazioni personali, ma anche il funzionamento dell’organizzazione lavorativa nel complesso.
Scopo della psicologia del lavoro, dunque, è quello di migliorare la motivazione del lavoratore, le sue condizioni psicologiche e i suoi rapporti con l’ambiente circostante, con l’azienda, con i suoi pari e con i suoi capi. Essa, inoltre, si propone di favorire per quanto possibile il benessere delle persone impegnate in attività professionali, anche (ma non solo) per garantire il massimo vantaggio possibile all’organizzazione in cui sono impiegate.
La psicologia del lavoro ricopre vari ambiti, dalla leadership alla gestione del personale, dalla comunicazione alla selezione, dai rapporti alla valutazione, dalla formazione professionale alla motivazione, dalle dinamiche di gruppo allo sviluppo della carriera, senza dimenticare eventuali punizioni o riconoscimenti.
Per quel che riguarda il contesto italiano, l’origine della psicologia del lavoro viene fatta risalire agli anni a cavallo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo: si tratta del periodo in cui la rivoluzione industriale si manifesta in maniera più estesa, e non è un caso che a Modena già nei primi anni del Novecento abbia fatto la sua comparsa un laboratorio di psicologia del lavoro.
Occorre dire, tuttavia, che fino all’inizio degli anni Sessanta la maggior parte delle attività portate a termine nei centri di psicologia del lavoro riguardava la selezione personale: fu solo in seguito che i processi da selettivi vennero trasformati in orientativi. A partire dagli anni Settanta, poi, la disciplina ha preso in esame in maniera molto più approfondita le varie contraddizioni che caratterizzano il mondo del lavoro, focalizzando l’attenzione – tra l’altro – sul macrosistema composto da uomo e ambiente, senza tralasciare le interazioni tra uomo e macchina e, ovviamente, tra uomo e uomo.
Oggi, dunque, la psicologia del lavoro principalmente si occupa di analizzare dal punto di vista psicologico le varie interazioni che intercorrono tra gli individui e le attività lavorative nelle quali sono coinvolti e che impongono loro lo svolgimento di uno specifico compito, con variabili come l’ambiente di lavoro, il clima sul posto di lavoro, il carico di lavoro, le aspettative dell’individuo e il suo atteggiamento verso i compiti che deve eseguire. Segui la rubrica di psicologia del lavoro sul sito www.psicologi-psicoterapeuti.it