PNRR a rischio: si concretizzano le paure dei detrattori

Secondo gli ultimi dati rilevati, l’Italia sarebbe in grave ritardo rispetto al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano nazionale di residenza e rilancio PNRR che consente di avere accesso ai fondi europei da spendere per i vari progetti.

Purtroppo, sono stati rilevati di recente gli obiettivi e la situazione è più grave di quanto possa apparire. Lo stato dell’arte preoccupa molto i vertici europei, mentre il governo tenta di eclissare spostando l’attenzione su altri punti e argomenti.

Inizialmente, alla presentazione del progetto, in molti hanno accolto con grande entusiasmo e plauso la possibilità per l’Italia di accedere a questi fondi, di cui la maggior parte è a fondo perduto, cioè non deve essere restituita. Invece, per l’altra parte comunque è previsto un tasso di interesse molto agevolato.

All’inizio in tanti enti locali come Comuni e Regioni hanno accolto di buon grado la possibilità di presentare dei progetti in vari ambiti per avere anche loto la loro fetta del bottino. Molti hanno presentato progetti infrastrutturali green dopo aver fatto rilievi scan 3d ma anche quelli in ambito socioculturale sono parecchi. Fin da subito era stato reso chiaro che occorreva rispettare alcuni parametri e date di scadenza per poter accedere ai fondi di volta in volta. il rispetto delle tempistiche di conseguenza dei progetti aveva fatto storcere il anso a molti poiché in Italia i ritardi di cantieri e simili è abbastanza una prassi, a cui però i seriosi vertici europei, giustamente, non sono avvezzi.

Ora i timori e gli incubi dei più scettici e dei detrattori della primissima ora, si stanno realizzando e concretizzando. Gli obiettivi perseguiti secondo alcuni, sono solo 5 e ne mancano ben 13 all’appello. Tocca ora andare a capire quali sono le contromisure, oltre che elemosinare altro tempo pregando in ginocchio la commissione europea, onde evitare di perdere quella che da tutti era stata definita una occasione d’oro per l’Italia che finalmente aveva accesso agli strumenti finanziari per mettersi al apri con le grandi potenze europee, vedi le solite Francia e Germania.