Mondiali 2014

neymar brasileGli esperti di scommesse sui Mondiali sono già in trepidazione in vista dell’avvenimento più importante del calcio internazionale. Le quote che i bookmaker propongono per Brasile 2014 possono essere certamente utili per capire cosa possa succedere durante la rassegna iridata. La squadra di casa guidata da Felipe Scolari parte ovviamente con i favori del pronostico: Felipão in panchina è una garanzia, avendo già trionfato con i verdeoro in Corea e Giappone nel 2002. Chi gioca in casa inoltre ha il vantaggio del tifo, aspetto ancora più influente quando i tifosi in questione sono i caldissimi fautori della torcida carioca. Allo stesso tempo, però, il fattore campo comporta anche una pressione maggiore sulle spalle dei giocatori di casa rispetto agli avversari.

La rivale numero dei brasiliani per la vittoria finale è secondo i bookie l’Argentina di Lionel Messi. In effetti se la Pulce di Rosario ritroverà la giusta condizione dopo un’annata non proprio brillantissima a livello personale, potrebbe davvero dire la sua e riportare il trofeo in patria dopo 28 anni di digiuno. Riuscendo in quest’impresa l’attaccante del Barcellona entrerebbe a pieno titolo nell’Olimpo degli sportivi argentini, sul cui trono siede indisturbato un certo Diego Armando Maradona.

Le statistiche delle precedenti edizioni dei Mondiali disputate nel continente americano parlano in maniera inconfutabile del trionfo esclusivo di squadre sudamericane. Un aspetto che gli appassionati di scommesse non possono ignorare. Allo stesso tempo le regole hanno bisogno delle loro eccezioni ed allora come non attribuire almeno qualche chance di vittoria a nazionali del calibro di Spagna e Germania? Gli spagnoli sono pur sempre i campioni del Mondo in carica e, nonostante l’età avanzi per i giocatori che hanno costituito lo zoccolo duro delle Furie Rosse per tutta la durata del ciclo vincente iniziato con Sudafrica 2010, non è improbabile ipotizzare un arrivo d’Iniesta e compagni in fondo alla competizone. Anche la Nazionale tedesca, per quanto ridimensionata dal capitombolo del Bayern Monaco in Champions League, non può non essere considerata come una seria pretendente al titolo, anche in ragione di un pedigree mondiale che parla di 3 successi (1954, 1974 e 1990), nonché di 2 terzi posti ed un secondo piazzamento nelle ultime tre edizioni del torneo. E l’Italia? Prandelli ha dichiarato di voler fare bella figura alla manifestazione. Meglio dunque accodarsi ed evitare proclami, lasciando parlare con il campo, possibilmente con prestazioni di cui essere orgogliosi.