Quali sono i possibili impieghi della ghisa? Per scoprirlo, è necessario sapere prima di tutto che questo materiale vanta una durezza superiore rispetto a quella dell’acciaio dolce, che ha un tenore di carbonio inferiore ad 1.5%, il che vuol dire che è anche più resistente all’abrasione. Sempre nel confronto con l’acciaio dolce, la ghisa perde in termini di resilienza, e di conseguenza risulta più fragile. Da notare anche il coefficiente di dilatazione termica: quello dell’acciaio dolce è pari a 0.000012, mentre quello della ghisa è di 0.000010.
Le leghe che vengono realizzate in una fonderia di ghisa possono essere usate, per esempio, nella produzione degli acciai: questi ultimi, infatti, nascono in seguiti alla decarburazione della ghisa, che viene introdotta all’interno dei cosiddetti convertitori, delle apparecchiature particolari nelle quali viene inserito dell’ossigeno, che – entrando in contatto con il carbonio – viene evacuato come anidride carbonica dopo aver ridotto il tasso di carbonio del metallo fuso.
La ghisa, proprio per la sua fragilità e per la sua limitata resilienza, è ritenuta idonea ad accoppiamenti che presuppongano dei cambiamenti di temperatura; non bisogna dimenticare, per altro, l’effetto lubrificante dovuto al carbonio che si trova sotto forma di grafite nella lega. A questo proposito, dal momento che nella ghisa si trova una quantità consistente di carbonio, essa si caratterizza per una apprezzabile attività contro la ruggine: è proprio per questo motivo che non di rado i manufatti in ghisa, come i chiusini, le fontanelle, le panchine o altri arredi urbani, possono anche essere non verniciati (e, nel caso in cui lo siano, il ricorso a un rivestimento ha solo fini estetici e non protettivi).
Dove trovare una fonderia di ghisa
Per verificare in che modo viene lavorata la ghisa, si può entrare in una fonderia di ghisa: nelle Marche, per esempio, un punto di riferimento in questo settore può essere identificato nella Fondar, una realtà che ha più di mezzo secolo di storia – e quindi di esperienza – alle spalle e che si serve di un network di aziende per le connesse attività di smerigliatura, di animisteria, di modelleria e di verniciatura.
Tornando alle caratteristiche della ghisa, è opportuno porre in evidenza un’altra differenza rispetto all’acciaio: quest’ultimo, infatti, può essere modellato soprattutto tramite forgiatura. Esso può essere fuso unicamente in forme semplici, in quanto si liquefa alla temperatura di fusione ma rimane molto viscoso. La ghisa, d’altro canto, vanta caratteristiche di fluidità piuttosto alta nel momento in cui raggiunge la temperatura di fusione, così che viene impiegata in modo consistente per la produzione di getti di fusione, in virtù dei quali possono essere creati degli stampi: in pratica, per quello che si desidera ottenere si realizza la forma in negativo, per poi ricavarlo con la colata di ghisa liquida che viene fatta cadere nello stampo. La forma desiderata è il risultato della ghisa presente nella parte vuota che viene occupata.