L’elevato abbandono scolastico è uno dei problemi più grossi che affligge il sistema scolastico italiano. Come fotografa lo studio realizzato dalla commissione UE reso noto lo scorso dicembre, ben il 17,6% dei nostri alunni abbandona i banchi di scuola prima di ottenere il titolo di studio minimo. Questo, in luogo del 12,7% di media europea. Il problema è stato preso a cuore dall’ uscente ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza, la quale è riuscita ad ottenere lo stanziamento di 15 milioni per cercare di fare fronte a tale grave situazione.
La modalità della distribuzione e dell’accesso a questi fondi non è però stata esente da polemiche. Come riportato dai giornalisti di Repubblica, i quali hanno analizzato nei dettagli il provvedimento, le regioni italiane del mezzogiorno, quelle dove l’abbandono scolastico e le bocciature sono ai livelli più alti, ottengono risorse inferiori rispetto a quelle del centro e nord Italia. Un caso eloquente in questo senso è rappresentato da Lombardia e Campania: alla prima, dove la dispersione scolastica è del 15,34%, i fondi assegnati dal decreto sono 2,2 milioni, mentre alla seconda, dove si tocca la soglia del 22%, sono stati assegnati 1,8 milioni.
Il motivo di tale apparente incoerenza è il seguente: la ripartizione è stata effettuata considerando come criterio principale il numero di iscritti alle scuole di ogni singola regione, anziché le cifre sulla dispersione.
La riduzione, attraverso attività mirate, di questo 17,6% di ragazzi che per gran parte finisce con l’allargare le maglie del già elevato tasso di disoccupazione giovanile o finisce con l’iscriversi agli istituti di recupero anni scolastici, seppur buona nelle intenzioni non convince dunque pienamente nelle modalità, anche se l’ex sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria ha provato a spiegare così la scelta: “I dati dicono che anche nel centro-nord abbiamo raggiunto e superato i livelli di guardia. Campania, Puglia, Calabria e Sicilia hanno tra l’altro già ricevuto 50 milioni di fondi europei per il biennio in corso; stanno già lavorando per battere la dispersione”.