Ormai è balzato agli onori della cronaca che a Milano cercare casa in affitto è una vera odissea. I prezzi sembrano esser completamene impazziti e sono fuori controllo. Basti pensare che ci sono studenti che per una stanza doppia condivisa pagano 500 euro a testa, cioè mille per pochi metri quadrati. Un monolocale da 10 mq può costare più di 800 euro. Una situazione che è tra le principali sulla scrivania del primo cittadino e non solo vista l’emergenza che rappresenta.
Non va meglio per chi cerca una casa da comprare; secondo gli ultimissimi dati Milano è la città più cara d’Italia in cui ci vorrebbero circa 51 anni di stipendio per permettersi di comprare una casa. è solo un dato che fa capire quanto sacrificio in più rispetto ad altre città, capita romana compresa, il capoluogo lombardo richieda. Alcuni sostengono che sia perché Milano vuole dare un’immagine di città per ricchi ma non è solo questo. Sono leggi di mercato che legano il livello dei prezzi a quello di domanda e offerta.
Una situazione di questo tipo si spiega in tanti modi, a iniziare dall’alta domanda che però sta avendo le prime flessioni. Infatti sono sempre di più le persone che pensano bene di spostarsi da Milano e fare i pendolari. Dalla città, dallo smog, dal traffico e dai prezzi folli fuggono in tantissimi che trovano rifugio nei comuni vicini. Ad esempio, crescono le persone che si trasferiscono a Monza, Crema, Varese, Arcore e via dicendo. I traslochi Monza sono sempre più comuni e richiesti perché molti hanno deciso di fare fagotto e spostarsi da una città che costringe a vivere in sette in un appartamento minuscolo.
I comuni limitrofi a Milano che si raggiungono con treni e metro piuttosto efficienti offrono delle soluzioni alla portata di tutti, senza far venire meno vita sociale e night life. Anzi, tutto ciò si sposa di più con la natura e la tranquillità che le città fuori dalla metropoli, seppur ben collegate, mettono ben in evidenza.