Tutte le persone anziane in là con l’età dovrebbero eseguire quotidianamente dei piccoli giochi di enigmistica per tenere allenato il cervello. evitando la neuro degenerazione che porta a patologie come la demenza senile, il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer. Ecco quindi quali sono i giochi di enigmistica più consigliati per le persone anziane.
Sudoku
Per iniziare, uno dei migliori giochi in assoluto per allenare la mente e prevenire il decadimento neurologico è il sudoku. Arriva dal Giappone e conta moltissimi appassionati che ci passano le ore. Questo divertente gioco consiste nell’inserire in righe, colonne e riquadri numeri dall’1 al 9 senza che si ripetano. Non è nulla di complesso e si può iniziare dai più semplici che sono molto indicati anche per gli anziani. Con figure e schemi più piccoli sono adatti anche per i bambini.
Crucipuzzle
In seconda battuta, si chiamano crucipuzzle quei giochi in cui si devono cercare le parole all’interno di una quadro pieno di lettere che sembrano messe lì a caso. le lettere che rimangono fuori dopo aver trovato tutte le parole dell’elenco, danno la soluzione del gioco. È un esercizio molto valido che spesso viene proposto anche in casa di riposo Roma dove si trovano riviste di enigmistica.
Caccia alla differenze
Due disegni quasi identici ma con delle piccole differenze da trovare: ecco come funziona questo gioco che affina diverse capacità. È un altro grande classico dell’enigmistica molto adatto agli anziani che dovrebbero sempre avere una rivista di enigmistica sul comodino. È un passatempo molto valido che allena la mente ed evita di mettersi davanti al televisione a rimbambirsi.
Cruciverba
Infine, nella lista dei giochi di enigmistica più consigliati per i nonni non possono mancare le parole crociate. Possono sembrare banali passatempo ma in realtà sono davvero preziosi per allenare la mente e il cervello che sono anch’essi colpiti dal processo di invecchiamento. In altre parole, è possibile allenare il cervello mantenendo attive le sinapsi, cioè i collegamenti tra le cellule celebrali, che altrimenti anno dopo anno periscono