È legale? È stupefacente? Quando e come posso assumerla? Dubbi e perplessità sulla cannabis light chiariti

Quando si tratta di cannabis light dubbi e perplessità sono assolutamente legittimi e più frequenti di quanto si immagini, soprattutto tra chi non è ancora avvezzo al consumo di derivati dalla canapa. Quello che proveremo a fare qui di seguito è, così, sfatare alcuni falsi miti e fare un po’ di chiarezza sui prodotti CBD così popolari al momento.

Le risposte a tre domande che (forse) non hai osato fare mai sulla cannabis light

A partire da domande come: sono legali? Il fatto che in praticamente qualsiasi quartiere di qualsiasi città italiana ci siano negozi di erba light e che anche online non manchino e-shop come terredicannabis.com in cui è possibile trovare un’ampia selezione di derivati dalla cannabis e altri prodotti a base di cannabidiolo è già, di per sé, una parziale risposta. Per fugare ogni possibile dubbio, però, sì, in Italia è perfettamente legale l’acquisto, il possesso e il consumo di cannabis light. Basta accertarsi che i prodotti in questione abbiano concentrazione di THC inferiore allo 0.6%, la soglia limite stabilita nel nostro Paese e oltre la quale non si può parlare più di erba legale. Non ci sono indicazioni, invece, per quanto riguarda la concentrazione di CBD, l’altro cannabinoide presente nella Cannabis Sativa e responsabile di gran parte dei suoi effetti benefici. Una curiosità è in questo senso che in Italia è persino legale la coltivazione di cannabis light sia indoor e sia outdoor, a patto che le quantità siano compatibili con uso personale e domestico. In quest’ultimo caso meglio accertarsi di acquistare semi certificati, appartenenti alle varietà di canapa segnalate nei registri europei e conservare scontrino e altra documentazione ottenuta all’acquisto in caso di controlli.

Altro dubbio molto frequente è comunque: i derivati dalla canapa sono stupefacenti? A contribuire a generare confusione possono essere state, in questo senso, anche alcune pronunce recenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha di fatto escluso la cannabis dall’elenco delle sostanze stupefacenti. Il parametro di cui tenere conto è anche in questo caso la concentrazione di THC: sotto la soglia limite dello 0.6% di cui si è detto non si può parlare di sostanza psicotropa o psicoattiva. Ciò significa che, di fatto, il consumo di erba light non incide sulle capacità cognitive o di decisione dell’individuo, né genera un’alterazione del livello di attenzione per esempio. Gli effetti rilassanti e calmanti che spesso sono attribuiti ai prodotti CBD, per altro, sono intimamente legati al tipo di occasione di consumo. Più che sballare, insomma, i derivati dalla canapa sono capaci di garantire a chi li assume una serie di benefici molteplici che vanno da un’azione antinfiammatoria e antidolorifica al contrasto dei radicali liberi per esempio.

Proprio come e quando assumere prodotti CBD? può essere, del resto, un dubbio frequente tra chi si avvicina per la prima volta al mondo dei derivati dalla cannabis. La cattiva notizia è che si tratta di una categoria di prodotti tanto diversi tra loro e dai tanti impieghi che è difficile dare delle indicazioni precise. La notizia un po’ più buona è che con un po’ di esperienza e sperimentando tra le varie formulazioni si troverà di certo la posologia che fa più al caso proprio.