Quando la passione per lo shopping diventa una malattia?
Non è un caso che tuffarsi in acquisti sfrenati risollevi il morale da dispiaceri amorosi e lavorativi.
Il termine specifico è “oniomania”, ovvero mania degli acquisti, definita psichiatricamente compulsione patologica all’acquisto.
La patologia dello shopping compulsivo si può identificare in quell’impulso (che ogni donna prova di fronte ad una vetrina) di acquistare oggetti, soprattutto non necessari.
La soglia tra la normalità e la patologia si supera quando questo impulso diventa incontrollabile, quando non si riesce razionalmente a capire che non si deve comprare.
Ci sono due comportamenti differenti, quello compensatorio e quello compulsivo.
Distinguiamo un atteggiamento compensatorio quando gli acquisti vengono fatti per tirarsi su di morale e per scacciare il malumore.
La spesa però provoca un piacere solo temporaneo, perchè riempire l’armadio e la casa di oggetti inutili non vi riempirà la vita, ma darà una svolta almeno alla giornata storta.
Mentre nel secondo caso, la spinta all’acquisto viene fatta nel tentativo di proteggersi da una paura, da un’ossessione, utilizzando lo shopping come calmante. Questa è la situazione più difficile da gestire in quanto presenta un problema di fondo.
Non ci crederete ma alcuni prodotti vengono preferiti ad altri, soprattutto a seconda dalla classe sociale e dal livello culturale della persona.
Disturbo che vede in causa soprattutto il sesso femminile, può variare dalla ”necessità” di rendere più piacevole e rassicurante la propria casa, a quelli che valorizzano il look personale.
Le donne che vogliono apparire più attraenti e seducenti si lasciano a comprare: vestiti, t shirt trendy, biancheria intima, cosmetici, creme corpo, gioielli, scarpe, borse, cinture e tutto quello che attira la loro attenzione.
I pochi uomini affetti da oniomania vengono invece attratti più dalla tecnologia, ma anche da cravatte, giacche e camice.
Se vi sentite prese in causa da queste descrizioni, possiamo darvi qualche consiglio utile.
L’obbiettivo è frenare l’impulso di comprare e spendere.
Imporsi dei divieti è la cosa più sbagliata, perché questo aumenterà solo la pressione e la voglia di infrangerli. La cosa migliore non è tenersi alla larga dai negozi, ma cercare di andarci, magari in compagnia, ma senza acquistare, questo dovrebbe servire a calmare l’ansia.
Inoltre lasciate a casa le carte, uscite con i contanti ragionevolmente adeguati alla giornata, per il pranzo ad esempio, non di più.