La psoriasi è una malattia infiammatoria cutanea cronica, non contagiosa. Ad essere colpiti da questo problema sono sia uomini che donne. L’età media di esordio è 28 anni.
Può colpire varie parti del corpo. Generalmente le zone più frequenti sono i gomiti, le ginocchia, il cuoio capelluto, mani e piedi, e i genitali.
Purtroppo la psoriasi ha un effetto negativo sui pazienti che ne soffrono: la qualità della vita è sensibilmente ridotta a causa degli impedimenti psicologici e fisici.
Per rimediare a questo problema, esistono in commercio varie lozioni e creme quasi tutti a base d corticosteroidi. Ma non sempre i risultati sono quelli sperati.
Attualmente per combattere tale problematica, c’è una nuova terapia messa in atto da vari medici: la carbossiterapia. In pratica questo nuovo trattamento va ad agire riabilitando il microcircolo linfatico e superficiale: le infiltrazione dell’anidride carbonica provocano un aumento della vascolarizzazione attraverso un processo di falsa angiogenesi con conseguente miglioramento dell’apporto di ossigeno.
Naturalmente c’ è da fare una precisazione: la carbossiterapia non può guarire la psoriasi. Tuttavia può fornire un valido aiuto per diminuire drasticamente le placche della zona interessata, che diventano meno squamose e di conseguenza più lisce.
Per sottoporsi a questo tipo di trattamento, non si possono stabilire a priori il numero totale di sedute da fare, tuttavia, essendo che il numero è abbastanza elevato e data la mancanza di effetti collaterali, la carbossiterapia può essere proposta senza particolari problemi nel trattamento di questa malattia.
Naturalmente occorre, prima di procedere a questa nuova terapia, assicurarsi che il medico sia competente nel settore.