Breve storia del Golf in Italia

In Italia il Golf nasce nell’anno 1903 con la fondazione del circolo Golf di Roma seguita da Menaggio e Cadenabbia nel 1907.

Fu nel primo dopoguerra che sorsero i Circoli golfistici nelle città di Milano, Palermo e Torino di matrice fortemente anglosassone. Le prime gare venivano organizzate e disputate in luoghi di villeggiatura come Fiuggi, nei territori adiacenti ai laghi in Lombardia,
nella riviera ligure e a Venezia.

Nonostante il primo Campionato Italiano Dilettanti si sia svolto nel 1905, la Federazione Italiana Golf venne istituita nel 1927 e comprendeva i Circoli
golfistici di Stresa, Palermo, Firenze, Villa D’Este e Torino.

Tuttavia risale al 1925 la prima edizione dell’Italia Open Golf
svoltasi a Stresa organizzata dal Golf Club Alpino in cui vinse l’italiano Francesco Pasquali.

I professionisti in quel periodo erano solo britannici
, è da loro che imparano i primi golfisti italiani, offrendosi inizialmente come caddie per imparare, e successivamente proponendosi come maestri nelle
località di villeggiatura una volta diventati professionisti.

Dopo la seconda guerra mondiale sfortunatamente il golf diventò una disciplina sportiva quasi sconosciuta; difatti molti giovani puntarono sulla carriera
calcistica o ciclistica. Il golf venne visto come uno sport per persone abbienti e di famiglia benestante, non insomma alla portata di
tutti.

Uno dei più grandi nomi italiani e plurivincitore del campionato italiano fu Bevione che vinse 15 volte tra il 1940 e il 1971.

Tra i veterani italiani, da ricordare soprattutto per aver battuto nel 1997 un giovane Tiger Woods, è Costantino Rocca bergamasco che ha inoltre ottenuto
tre successi nei Challenge e il Volvo PGA nel campionato americano.

A contrario di quello che si possa pensare, il golf è uno sport stancante e che richiede una costante preparazione fisica: una partita
dura in media cinque ore in cui vengono percorsi circa otto km.