L’aborto spontaneo è un evento sgradevole di cui purtroppo si parla molto poco, troppo poco ancora oggi nel 2020. I motivi sono diversi: di fatto si tratta di un lutto per la donna, che molto spesso preferisce tenere per sé, per soffrire nell’intimità. Questo è ovviamente del tutto comprensibile, anche perché in tal situazione si preferisce evitare lo sguardo della gente, evitare le domande o le frasi di circostanza che augurano a breve una nuova gravidanza.
D’altra parte ogni volta che accade la questione non emerge quasi mai e così tutti pensano che l’aborto spontaneo sia un evento molto raro. Eppure non è così, le prime settimane di gravidanza sono molto delicate e l’aborto può verificarsi al di sotto dei 30 anni nel 15% delle gravidanze, raggiungendo il 45% sopra i 40 anni. Anche se quindi tutte hanno l’amica, o l’amica dell’amica, che ha avuto figli sopra ai 40 anni senza problemi, resta il fatto che statisticamente questa non è la prassi.
Perché è un problema che se ne parli poco?
È un “problema” che se ne parli poco perché così facendo poi quando malauguratamente accade che una donna si trova davanti a questa situazione accade che essa si senta diversa, sfortunata, punita da chissà quale maligno fato, disperata all’idea di non poter mai più avere figli, colta dall’imbarazzo (benché ingiustificato) di essere una pecora nera.
Psicologicamente la situazione si fa pesante, molto più pesante di quello che sarebbe se comunemente le dessimo tutti il peso che ha: un evento diffuso. Se così non fosse, anche se con ovvio dolore, l’aborto spontaneo si affronterebbe maggiormente dal punto di vista scientifico, superando il trauma più facilmente.
A questo proposito importante è, per esempio, il fatto che anche donne famose raccontino esse stesse in prima persona fatti come questi nel caso si siano verificati. Non tanto per far parlare di sé o perché debbano farlo, ovviamente, ma molto semplicemente per la consapevolezza di essere per tante donne esempi vicini a cui far riferimento.
Complimenti quindi a donne come Adriana Volpe che al GF ha raccontato della sua gravidanza non andata a buon fine. Il racconto completo della conduttrice Tv si può trovare qui: Kontrokultura.it.
L’aborto spontaneo e la scienza
Ci sono molti motivi per cui si può verificare un aborto spontaneo, purtroppo, anche se la donna conduce uno stile di vita sano ed è fisicamente normale. Nel 50% dei casi il motivo della perdita del bimbo non c’è, nel senso che la scienza non sa dare una spiegazione.
Nel restante 50% dei casi i motivi sono legati a fattori immunitari di mamma o embrione (per un 20%), fattori endocrini (15% circa), 10-15% fattori anatomici. Di fronte a queste percentuali è chiaro che solamente nel 2-3% dei casi l’aborto è dovuto a motivi genetici che riguardano la coppia e ancora più di rado la causa sono infezioni.
È vero che molto spesso la questione riguarda donne sopra ad una certa età, ma non è un fattore determinante in assoluto. La maggioranza degli aborti spontanei avviene nei primi due mesi quando la ragione è genetica. Per averne certezza, comunque, si consiglia talvolta di fare un esame citogenetico, per accertamenti, per evitare il rischio di altri aborti.